Il nuovo RE della moda si chiama Gheddafi
Del 14 settembre 2002 da Dagospia
1 - Nessuno se ne è accorto, ma Bazoli stoppando la nomina di Ligresti all'interno del patto Hdp non ha fatto altro che vendicarsi dello sgarbo ricevuto un anno orsono dallo stesso Maranghi che aveva estromesso contro la sua volontà Alfonso Desiata dalle Generali per far posto a Gianfranco Gutty. A proposito: non è detto che Gutty -entrato in collisione con Maranghi - sia costretto a fare le valigie, come tutti i giornali scrivono oggi.
2 - Amici modaioli in Italia sta arrivando un nuovo re della moda. È un re libico e si chiama Gheddafi. Il leader libico, infatti, tramite la Lafico, società di investimenti governativa, oltre ad aumentare le proprie partecipazioni in Juventus e Fiat e mantenere ben salda la sua quota in Capitalia, sta per acquisire il controllo della Finpart, gruppo leader dell'italica moda. Le ragioni dell'espansione di Gheddafi in italia, comunque, sono più geopolitiche che economiche: l'espansione libica in Italia è apprezzata dalla Farnesina e dalla presidenza del Consiglio nell'ambito del riavvicinamento dell'occidente alla Libia soprattutto in questa fase storica per aiutare l'alleato Bush a migliorare i rapporti con il modo arabo alla vigilia del probabile attacco all'Iraq.
3 - In un'intervista al Sole 24 Ore, l'ex capataz di Telepiù-Italia, Michel Thouloze, ha lanciato il solito sasso nascondendo la classica mano. Svela che, nel corso del tempo, provò varie volte a combinare la fusione tra Tele+ e Stream ma, sul più bello, arrivò l'immancabile telefonata di un grosso politico che bloccò la trattativa. Thoulouze non osa fare il nome, allora ci pensiamo noi: Massimo D'Alema. Lo squillo arrivò su pressione di Franco Sensi, preoccupato di perdere, nella fusione, qualche soldino. (Oltre la Roma, Stream trasmette Roma Channel).