La Libia. "Niente soldi per ospitare Saddam, la sua famiglia è nostra amica"

Del 9 novembre 2002 da Corriere della Sera

Uno il calcio, l'altro la politica. Anche ieri i rampolli Gheddafi si sono divisi i compiti: mentre lo sportivo Saadi si trastullava con l'idea di comprare la Lazio, il potente Seif smentiva ogni accordo tra Libia e Iraq per dare un tetto alla famiglia di Saddam. Un asilo pagato caro: secondo il Times di Londra, Saddam avrebbe già sborsato a Muhammar Gheddafi 3 miliardi di dollari. "Pura fantasia- ha fatto sapere il secondogenito trentenne del rais di Tripoli- Quella è una famiglia amica, e l'Iraq è un Paese amico. Non c'è bisogno di negoziati di questo tipo". Niente soldi, ma ospitalità gratis per (quasi) tutti. secondo il Times il piano di segreto prevede la fuga di una parte del clan di Saddam. Le figlie Raghda, Rana e Hala, le tre mogli in carica più la divorziata, i cugini, tre fratellastri oltre a "una sporca dozzina" di pezzi grossi tra cui il numero due Tareq Aziz quel Alì Hassan Majid, noto come "Alì il chimico" per aver gasato migliaia di curdi negli anni '80. incerto il destino di 40 guardie del corpo, assaggiatori di cibo e sosia. In caso di guerra si farebbero due tappe: in auto fino in Siria e poi a Tripoli in aereo. Gheddafi avrebbe detto no a due passeggeri: lo stesso saddam e il primogenito Uday, il più gangster della famiglia. Nella lista dei partenti c'è Qusay, successore designato del padre. Un viaggio, comunque, che non potrebbe avvenire senza l'accordo dell'Occidente. Gheddafi sta uscendo a fatica dall'isolamento: quando Saddam era ancora amico di Washington, lui già si tirava addosso la rappresaglia dell'America, che nell'86 bombardò la sua casa uccidendo anche Hana, la figlia adottiva di 18 mesi. oggi la Libia è stata quasi sdoganata. Seif può esporre a Londra i suoi quadri (uno, "La sfida", raffigura un gruppo di crociati "folgorati" da un' immagine del padre Muhammar). È quasi disgelo col governo Blair. E un paio di giorni fa la premiazione della Miss Internet si è svolta a Tripoli. Così mentre Haicha Gheddafi si occupa del turismo e il fratello calciatore licenzia il ct della nazionale Franco Scoglio ("perché non lo facevo giocare"), è Seif che deve barcamenarsi tra fratellanza araba e amicizia con l'Occidente. Per i rampolli di Saddam, stessa gerarchia. Il maggiore Uday appassionato di calcio (lui però tortura i giocatori se perdono), Qusay con le seconde chiavi del potere. Lui e Seif hanno un amico comune in Europa: l'austriaco Jorg Haider. Chissà se un giorno li vedranno tutti e tre allo stadio di Tripoli, per una partita della Lazio.

 

 

 

 

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