I profughi della Libia traditi

di Roberto Ferrara

Del 15 novembre 2003 da Sabato Sera

Egregio direttore,
sono un profugo dalla Libia, invalido, e le scrivo per protestare contro questo governo che mi sta prendendo in giro. Ho creduto nell'attuale governo e mi sono sbagliato, perché sta producendo solo guai e non mantiene le promesse. Fra l'altro (e la cosa mi riguarda direttamente) nella Legge finanziaria sono state tagliati gli sbandierati indennizzi agli italiani espulsi dalla Libia, mentre Berlusconi si proclama amico di Gheddafi che continua, indisturbato, ad inviarci carrette di profughi disperati.
Per dimostrarle che non parlo a vanvera, le trascrivo parte di una lettera aperta che il presidente dell'Airl (Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia) Giovanna Ortu ha indirizzato al governo. Dopo le promesse e le personali assicurazioni del Presidente del Consiglio, a 12 mesi dalla visita a Tripoli, noi profughi che tutto perdemmo (averi, case, identità) ci aspettavamo, scrive il presidente Ortu, "almeno un indennizzo materiale". "Ma siamo stati doppiamente traditi e offesi. Traditi poiché, dopo due anni di dilazioni, il Vice Presidente del Consiglio si è disinteressato totalmente dell'impegno solenne assunto il 7 maggio di inserire nella finanziaria 2004 un modesto stanziamento pluriennale per gli indennizzi che attendiamo…E traditi, una seconda volta, nella nostra dignità nazionale, Sig. Presidente del Consiglio, per la politica velleitaria e approssimativa attuata dal Suo governo nei confronti di un interlocutore abile e spregiudicato come il colonnello Gheddafi".
La critica dell'Airl si riferisce al dono dell'ospedale da 60 milioni di dollari costruito a Bengasi e ancora vuoto, e ora la strada promessa da Berlusconi "al suo amico Muhammar". Strada che la Libia, adesso, intende come intero rifacimento della via Balbia, duemila km da Tripoli all'Egitto di costo astronomico. Ciò nonostante il ministro Frattini a Tripoli, il 5 giugno, si è detto "entusiasta dei rapporti bilaterali con la Libia, eccellenti ed esemplari". Ma tre mesi dopo Gheddafi a Misurata "ha celebrato il giorno della vendetta" e buttato all'aria tutti gli accordi. Per questo il presidente dell'Airl conclude il suo messaggio denunciando "un anno di promesse e tradimenti…di politica confusa e autolesionista…per cui, Presidente Berlusconi, ci dispiace dirLe che avevano creduto in Lei e nei suoi uomini. Ora non più".
Io sottoscrivo parola per parola quanto ha scritto il Presidente dell'Airl. E le chiedo di ospitalità per denunciare all'opinione pubblica gli inganni che ci stanno infliggendo.

 

 

 

 

Galleria Immagini
Decennale AIRIL

Contatti

Sede Legale

Via Sistina, 121 - 00187 - Roma
(c/o DayOffice)

tel: 06-47818521 - fax: 06-47818444
email: presidenza@airil.it