Israele minaccia Arafat: pronti ad espellerlo
di Guido OlimpioDel 19 maggio 2003 da Corriere della Sera
Ariel Sharon rinuncia, per ora, all'importante missione a Washington e preme su Yasser Arafat. Dopo la strage di Gerusalemme, il Gabinetto di sicurezza ha deciso di reimporre il blocco ai territori palestinesi. I movimenti saranno paralizzati, verranno lanciate azioni militari e potranno essere! misure non meglio specificate. Una pesante ritorsione all'attacco dei kamikaze. Che potrebbe essere seguita, nel caso di nuovi attacchi, dall'espulsione del rais. Un messaggio forte lanciato con Immagini forti. Il portavoce del governo, Raanan Gissin, ha convocato I giornalisti mostrando un macabro filmato sugli effetti dell' uomo bomba che si è fatto saltare Ieri mattina su un bus. Resti umani, sangue, il solito tragico mattatoio. Poi ha sferrato II colpo: "All'interno dell' Autorità ci sono due teste: quella del rais e quella del premier Abu Mazen, Non può funzionare: bisogna che una sia rimossa". E' chiaro a quale si riferisse. Per Israele Arafat continua a sostenere il terrorismo e dunque potrebbe essere inevitabile una sua cacciata. Ma Gissin, In risposta a una precisa domanda, ha replicato che ci sono molti fattori a cui il governo deve dare II giusto peso prima di arrivare alla misura estrema. Innanzitutto le considerazioni Internazionali. La diplomazia è divisa. GII americani hanno scaricato da tempo Arafat mentre gli europei ritengono che sia ancora il leader legittimo. Linea condannata ieri dal ministro Ehud Olmert che ha accusato I'Ue di togliere peso ad Abu Mazen. Se i "falchi" vedono con favore lo "sradicamento" del leader, ci sono altri più cauti. Tra loro Sharon. Ieri ha spiegato al ministri che I'espulsione finirebbe per fare II gioco di Arafat che tornerebbe al centro dell' attenzione. "Per ora" resta alla Mukata di Ramallah. L' esecutivo ha però ribadito che boicotterà le delegazioni straniere che andranno a vedere II rais. Nell' analisi israeliana Arafat sta mettendo i bastoni tra le ruote al premier palestinese - una carica che gli è stata imposta - e non ha Interrotto il rapporto ambiguo con le ali più estreme. Inoltre il tentativo del ministro delle Finanze Salem Fayyad di mettere ordine nei bilanci palestinesi, bloccando i pagamenti sotto banco In favore del radicali, ha messo in allarme le Brigate dei martiri di Al Aqsa, fazione vicina al Fatah. Nel timore di perdere i finanziamenti, gli estremisti palestinesi si sono messi alla ricerca di altri sponsor. E dopo aver stabilito rapporti con I'Hezbollah libanese e l'Iran, gli emissari delle Brigate hanno sondato la Libia. Fonti del dissenso libico hanno rivelato che nei primi giorni d' aprile un paio di dirigenti dei Fatah si sono recati a Tripoli dove hanno incontrato il figlio di Gheddafi Self el Islam e I responsabili della sicurezza. Mussa Kussa e Abdullah Senussi. I palestinesi hanno chiesto la creazione di un fondo segreto in favore di Arafat per pagare i militanti. Dada Libia hanno promesso un primo stanziamento di oltre 2 milioni di dollari da Inviare su conti al Cairo e Beirut. Sempre in Ubia potrebbero trasferirsi elementi di due formazioni radicali, il Fronte di libril e quello di Abu Abbas (oggi in mano americana). Movimenti che per la sicurezza Israeliana segnalano II saldarsi di realtà terroristiche internazionali diverse. Il settimanale Time sostiene che gli islamici di Hamas avrebbero arruolato reduci della guerra afghana e mèmbri di Al Qaeda per partecipare ad attacchi anti-Usa. Una rivelazione che potrebbe trovare la prima conferma nell' indagine sull' attacco compiuto a Tei Aviv da due kamikaze islamici ma con passaporto europeo. Ma sopratutto una mossa che permetterà a Sharon di dire a Bush: l'estremismo palestinese e il terrore di Al Qaeda fanno parte dello stesso asse del male, ora vi rendete conto di quello che soffriamo. Silenzio, ovviamente, sulle decine di palestinesi abbattuti. La carta della violenza sarà usata dal premier israeliano a Washington per contenere le possibili pressioni Usa sulla "mappa delta pace" che dovrebbe portare alfa nascita di uno Stato palestinese. A Sharon piace poco e ha presentato una lista di correzioni. GII Usa, prima, hanno reagito con fastidio, ora per bocca del segretario di Stallo Colin Powell si sono mostrati concilianti: "Non possiamo forzare uno Stato democratico". Che equivale a una badilata di terra sulla tomba della "road map".