Il figlio di Gheddafi: porte aperte a Saddam ed ai suoi
Del 22 maggio 2003 da Libero
Nessun dirigente del deposto regime iracheno ha chiesto asilo politico in Libia, ma se dovesse farlo, sarebbe il benvenuto, con tutti gli accompagnatori, «anche quelli raffigurati sulle carte da gioco americane». Lo ha dichiarato il figlio maggiore del colonnello Gheddafi, Seif Àl Islam, al quotidiano internazionale arabo "Asharq Al Awsat". Raggiunto per telefono dal giornale a Londra, Seif Al Islam, precisando di parlare a titolo personale e non ufficiale, ha aggiunto di considerare «illegali quelle carte da gioco, contrarie alle convenzioni e alle leggi internazionali, perché gli arresti di quelle persone non sono stati richiesti dall'Onu, oltre che assolutamente contrari alla morale». «Mettere su carte da gioco le foto di responsabili di un governo legittimo è per primo lo stesso presidente del Paese (Saddam Hussein), è contrario a qualsiasi comportamento della diplomazia, della legge e della stessa morale».