La "svolta" di Gheddafi per rilanciare l'economia "sì alle privatizzazioni"

di Giancarlo Radice

Del 15 giugno 2003 da Corriere della Sera

L'economia pubblica "è fallita". D rilancio deve essere affidato al settore "privato collettivo", anche accettando "la globalizzazione come spinta positiva" e "la diffusione delle tecnologie".

E' una svolta quella che il leader libico Muhammar Gheddafi ha annunciato ieri parlando a Sirte davanti al Congresso generale del popolo, massima assise politica della Jamahiriya libica. Il segnale di via libera verso un processo di privatizzazione delle attività economiche, compreso il sistema bancario e soprattutto l'industria petrolifera (che incide per il 90% del prodotto interno lordo), dettato sia dalla crisi, sia da una corruzione pubblica ormai senza argini, sia dalle pressioni dell'amministrazione Bush verso quello che considera uno "Stato canaglia".

"Il settore pubblico va rivisto - ha scandito Gheddafi in base al testo diffuso dall'agenzia nazionale Jana - perché non c'è nessuno che lo capisce in Libia. Se dovesse rimanere in piedi provocherebbe danni molto seri all'economia, sperpererebbe i fondi pubblici e squalificherebbe i la produzione". La prima applicazione della ricetta esposta dal colonnello Gheddafi dovrebbe avere come oggetto proprio l'industria petrolifera, che con 1,3 milioni di barili estratti al giorno (e riserve pari al 3% di quelle mondiali) domina completamente lo scenario economico nazionale. Per Gheddafi questo settore deve essere diretto da società "che non apparterranno allo Stato" ma "ai libici, anche in partnership". Sarà possibile "nominare esperti dall'estero, in modo da assicurare lo sviluppo dell'industria e favorire produzione e i commercializzazione". Una formula analoga Gheddafi la propone per le banche. Anche qui, devono essere i libici a scegliere gli amministratori, "sulle cui spalle ricadranno le responsabilità dei profitti e delle perdite". E lo stesso per "aeroporti, strade e le altre strutture pubbliche gestite dallo Stato". Più difficile individuare che cosa il leader libico intenda per "mani private collettive" alle quali vuole consegnare il patrimonio pubblico. Tanto più che di fronte al Congresso, Gheddafi ha sottolineato "la necessità di evitare il capitalismo e lo sfruttamento quando il settore pubblico sarà eliminato" e ha proclamato di voler "creare il socialismo del popolo, o anche il capitalismo del popolo".

Secondo alcuni osservatori internazionali, comunque, la "svolta" annunciata Ieri sembra seguire le aperture Che il colonnello aveva promesso non appena chiusa la vicenda dell'attentato all'aereo PanAm precipitato a Lockerbie, in Scozia, nel dicembre '88 (con la consegna alla giustizia scozzese dei due agenti segreti accusati dell'atto terroristico), quando aveva invitato gli Usa a inviare le proprie compagnie petrolifere in Libia. Aveva detto: "Noi guadagneremo in expertise, voi potrete produrre quanto vorrete".

 

 

 

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