Dopo il discorso alle Camere nella maggioranza rientra la minaccia di crisi. L'opposizione: inutile trionfalismo
di Almerico Di MeglioDel 27 giugno 2003 da Il Mattino
"Qualche volta tra di noi si svolgono discussioni più che vivaci, com'è ovvio tra partiti che provengono da tradizioni diverse, qualche volta incrociamo il fioretto, qualcuno usa anche le scimitarre, ma tra di noi non scorre il sangue". Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ieri colto l'occasione della presentazione al parlamento del programma del semestre italiano dell'Unione europea per sorprendere l'opposizione smentendo che la maggioranza sia sull'orlo di una crisi di nervi e per ammonirla a non illudersi su di un'anticipata fine della legislatura. Ne ha spiegato i motivi prima al Senato, con un "preambolo" di un quarto d'ora all'illustrazione delle linee per il semestre Ue, e poi alla Camera. Alla fine ha sugellato la ritrovata armonia con la Lega salutando Bossi con un abbraccio accompagnato da un bacio sulle guance. Berlusconi ha invitato a distinguere "il teatro dalla realtà", perché "il Parlamento e i governi di coalizione vivono di voci e di fatti: le voci sono libere ma i fatti no, sono vincolati dalla realtà". In tal modo si capirà che nella maggioranza "non scorre sangue né ci sono veleni". Le forze della Casa delle libertà hanno sottoscritto dinanzi agli elettori "un patto di ferro impegnativo e vincolante per tutti" - ha aggiunto - il governo guida l'Italia da due anni e nei prossimi offrirà ancora stabilità, perché "niente suggerisce che la coalizione si stia incamminando su un accidentato cammino già percorso dai predecessori nella scorsa legislatura". Insomma, il centrodestra non compirà gli errori del centrosinistra, che è passato da una crisi all'altra, "con due premier sfiduciati", Prodi e D'Alema, "il terzo congelato", Amato, per presentarsi alle elezioni con un quarto premier-candidato, Rutelli. Ecco perché "non offriremo al Paese una lunga battaglia ma solo quello che abbiamo promesso, cioè la stabilità politica e una solida attività di governo". L'esecutivo - ha ribadito - non attraversa affatto una crisi e "i fatti sono incontrovertibili e ci danno ragione: il piano Tremonti, lo scudo fiscale che viene copiato dagli altri Paesi europei, le opere di Lunardi, la cartolarizzazione che pure "ci viene copiata come mezzo innovativo". Ma il presidente del Consiglio ha anche chiamato le forze della coalizione a serrare le fila, a compiere uno "sforzo straordinario di coesione". Un invito a rilanciare l'azione di governo. Sul piano interno dove - ha sottolineato il premier - a dispetto dell'emergenza terrorismo e della crisi economica mondiale molte cose sono state fatte, ma altre devono essere portate a termine, e i primi segnali di ripresa costituiscono motivi incoraggianti. E sul piano internazionale, dove negli ultimi due anni l'immagine dell'Italia è migliorata e il suo ruolo sensibilmente cresciuto, cominciando con l'affrontare un cruciale semestre di presidenza Ue che dovrà essere coronato dall'approvazione della costituzione europea e la firma del secondo Trattato di Roma. Il presidente del Consiglio ha enumerato "i grandi sforzi e le realizzazioni di questi due anni", la finanza tenuta sotto controllo "meglio di chiunque altro" nell'Ue ("assicurando così le condizioni per incidere positivamente sugli eccessi strutturali di spesa, abbiamo costruito un progetto di rilancio dell'economia reale, della crescita e dell'occupazione che ha toccato un nuovo record") per concludere che "l'Italia non è più la malata d'Europa" e può offrire il proprio "contributo all'Unione". Il semestre italiano dovrebbe quindi essere contrassegnato dal secondo Trattato di Roma; dal rilancio dell'economia, dalla "modernizzazione del mercato del lavoro e dalla promozione imprenditoriale attraverso il dialogo con le parti sociali"; dallo sviluppo della rete delle infrastrutture (con "formule innovative per il finanziamento e la realizzazione" che Tremonti sta concordando a Bruxelles); dalla spinta che porterà, dopo la Romania e la Bulgaria, anche i Paesi dei Balcani e la Turchia nell'Unione; dall'offerta concreta di una "prospettiva europea" a Ucraina, Bielorussia e Russia. Non solo, il semestre dovrebbe caratterizzarsi anche da un collegiale sforzo per frenare l'immigrazione clandestina e rafforzare dialogo e cooperazione economica con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo (militari italiani in Libia; banca euromediterranea); dal rilancio dei legami con gli Stati Uniti per la lotta al terrorismo, per dare stabilità al Medio Oriente e rendere irreversibile il processo di pace israelo-palestinese (prossima visita di Abu Mazen, "piano Marshall"). In particolare, Berlusconi ha sottolineato la necessità di "una riflessione sulla sostenibilità dei regimi pensionistici e previdenziali, un problema che interessa tutti i partiti europei" perché occorre "maturare la consapevolezza della necessità di misure di riforma in grado di conciliare la solidarietà tra le generazione con l'adattamento al progressivo invecchiamento delle nostre società". Berlusconi ha invitato l'opposizione a giudicare il suo operato senza "pregiudiziali e preconcetti". Ma il commento di Fassino non è incoraggiante per il premier: "Quello che mi lascia desolato del discorso di Berlusconi è la sua pochezza, l'assenza di una visione, di una idea e di un progetto". Per Rutelli, quelli del premier sono "i consueti accenti di trionfalistico ottimismo".