Sbarchi, con la Libia è ancora partita aperta

Del 27 luglio 2004 da La Padania

Arrivano sempre meno, ma arrivano tutti dalla Libia, poco meno di cinquecento negli ultimi tre giorni, settecento a luglio, 1.200 a giugno. I due milioni di africani che il ministro dell'Interno Pisanu ha detto pronti a sbarcare in Italia dalla Libia sono solo figurativamente oltre Mediterraneo. La cifra è l'estrapolazione dei flussi che i contrabbandieri libici potrebbero movimentare, da posti in Africa così lontani da Tripoli come il Ghana e perfino il Sud Africa. Gli arrivi via mare di profughi e clandestini sono diminuiti in questi ultimi tre anni, ma vengono tutti dalla Libia. Nel 2002 gli immigrati irregolari arrivati via mare sono stati 18 mila, di cui poco meno di duecento sono morti annegati, per 287 sbarchi. Nel 2003 gli arrivi sono stati meno, circa 15 mila, ma con un numero maggiore di vittime, 227, per 190 sbarchi. Quest'anno sono molti di meno, anche se è presto per prevedere l'andamento dei dodici mesi. Quasi tutti, però, vengono dalla Libia, e per due terzi gli immigrati sono ora africani. Albania e Turchia, gli altri due paesi dove il traffico d'uomini si era impiantato, hanno accettato di collaborare con l'Italia per stroncarlo. La Libia , che ha forze di polizia più che in grado di controllare il traffico di uomini, offre invece poca collaborazione. Malgrado i recenti accordi politici con lo stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che gli hanno valso anche il "perdono" dell'America e la cancellazione dalla lista degli Stati "canaglia", il presidente libico Muammar Gheddafi non sembra volersi sintonizzare sulla questione.

 

 

 

 

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