Accordo Libia-Germania: embargo verso la fine

di Paolo Valentino

Del 11 agosto 2004 da Corriere della Sera

BERLINO - Ci sono voluti quasi vent’anni, ma alla fine le vittime avranno un effimero risarcimento. Il governo libico pagherà 35 milioni di dollari ai feriti non americani dell’attentato del 1986 in un night club di Berlino. Lo ha annunciato ieri pomeriggio nella capitale tedesca l’ambasciatore di Tripoli in Germania, Said Abdulaati, nel corso della seconda e decisiva giornata di negoziati, fra i legali delle vittime e i rappresentanti della Fondazione Gheddafi, che ha condotto la trattativa per conto della Libia. Il memorandum d’intesa è stato firmato nella notte, preludio al contratto formale che, secondo il diplomatico, verrà sottoscritto dalle parti fra due settimane, nel capoluogo libico. L’intesa rimuove la ragione essenziale della resistenza tedesca all’abolizione delle sanzioni contro la Libia, facilitando la strada al pieno ristabilimento di rapporti commerciali con il regime tripolino, che da tempo ha scelto la strada della riconciliazione con l’Occidente. «È un passo importante, destinato a migliorare i rapporti fra la Libia e l’Unione Europea», ha commentato l’ambasciatore. Mentre il governo federale ha «accolto con favore l’accordo, che rende possibile l’ulteriore costruzione e rafforzamento dei rapporti fra la Germania e la Libia». Due soldati americani e una donna turca furono uccisi, oltre 200 persone rimasero ferite nell’esplosione del 5 aprile 1986 alla discoteca La Belle, popolare ritrovo dei militari statunitensi di stanza nella Berlino del Muro. L’attacco provocò l’immediata reazione degli Stati Uniti, convinti della regia libica: dieci giorni dopo, il presidente Reagan diede l’ordine di bombardare Tripoli e Bengasi. LE CONSEGUENZE - La portata politica e le potenziali conseguenze internazionali dell’accordo sono enormi. Suona conferma la dichiarazione del portavoce della Cancelleria, Bela Anda, secondo il quale «il governo e l’economia tedesca sono ora pronti ad appoggiare la modernizzazione economica della Libia». Concretamente, Berlino si appresta a «firmare un accordo per la promozione di investimenti» nel Paese nordafricano, così come «a riattivare la copertura del piano Hermes», ossia i finanziamenti per l’acquisto di tecnologia tedesca. E per coronare la svolta, il governo federale fa sapere che adesso «nulla si oppone più a una visita in Libia del cancelliere Schröder», già invitato dal colonnello Gheddafi. La data e il programma del viaggio verranno decisi di comune accordo nelle prossime settimane. E l’Italia spera che si possa ottenere in tempi brevi una deroga all’embargo per fornire a Tripoli quei sistemi necessari al contrasto dell’immigrazione clandestina. La lunga marcia di riavvicinamento all’Occidente del dittatore libico aveva compiuto il balzo decisivo nello scorso dicembre, quando Gheddafi aveva annunciato la rinuncia alle armi di distruzione di massa, decisione che gli era valsa la visita a Bruxelles per un colloquio con il presidente della Commissione europea, Romano Prodi. In tema di indennizzi, la Libia aveva già deciso di pagare 2,7 miliardi di dollari alle famiglie delle vittime della strage di Lockerbie, nel 1988, quando agenti libici avevano fatto esplodere in volo un aereo della Pan Am.

 

 

Galleria Immagini
Decennale AIRIL

Contatti

Sede Legale

Via Sistina, 121 - 00187 - Roma
(c/o DayOffice)

tel: 06-47818521 - fax: 06-47818444
email: presidenza@airil.it

loading