Libia, le domande che vorrebbero una risposta 

di Leone Massa

Del 21 ottobre 2004 da L' Opinione

Dopo aver visto le trasmissioni televisive su Rai Tre (Educational) di Minoli e Terra su Canale 5 di Capuozzo, il cittadino ignorante, che però ha letto vari documenti appartenenti alla storia libica specialmente dal principio del ‘900 ad oggi, ha tutto il diritto di voler conoscere la verità su certi accadimenti e domanda:

E’ vero che: 
La Libia dal 1680 sino al 1911 faceva parte dell’impero ottomano? Durante questo periodo aveva una sua autonomia? La Libia sotto l’impero ottomano era bagno penale dell’impero? Il 1904 l’impero ottomano vendette parte del territorio libico agli inglesi? Il 1907 l’impero ottomano vendette una fascia di 250 Km di territorio libico alla Francia? Il 1911 la guerra per la conquista della Libia fu tra L’Italia e la Libia o tra l’Italia e la Turchia? Non c’è dubbio che nel 1911 furono deportati alle Tremiti alcune migliaia di libici ma il 1912 fu emanata una grazia collettiva per queste persone e dal marzo dello stesso anno vi fu un andirivieni di navi che riportarono in Libia i deportati delle Tremiti? Alcuni deportati non vollero ritornare in Libia e chiesero di far parte dell’esercito italiano e fu costituito il primo reggimento ascari? Nel giugno 1919 fu emanato un Regio Decreto a firma del Vice Presidente del Consiglio, Colosimo, che dava ai cittadini libici gli stessi diritti dei cittadini italiani?

Durante il periodo coloniale italiano, a Bengasi, fu eletto il primo Senato di tutta l’Africa con l’elezione di 69 membri di cui 67 libici e due italiani, questi ultimi voluti dalla stessa popolazione libica? Nel 1928 fu emanata una legge che prevedeva la desertificazione di tutta la fascia costiera libica e la creazione di poderi agricoli da affidare senza alcuna discriminazione a tutti coloro che avessero voluto coltivare la terra, fossero essi italiani o libici o turchi? Con la stessa legge si provvedeva, a spese del Tesoro italiano, ad un finanziamento di 100 milioni l’anno per l’attuazione del programma? Nel 1938 tale finanziamento passò a 150 milioni l’anno? Tutti i prodotti importati dalla Libia dovevano essere integralmente pagati a quel Paese, come fu per il grano della Cirenaica, durante le sanzioni inflitte all’Italia?

A quota 33 del cimitero militare di Al Alamein vi sono seppelliti centinaia di resti mortali di soldati libici che, durante la seconda guerra mondiale, difesero assieme agli italiani la loro terra dall’avanzata delle truppe inglesi? Durante il periodo coloniale oltre alla Balbia fu costruita anche una ferrovia tra Tripoli e Zawia, smantellata con l’occupazione inglese? Le famiglie degli italiani vennero nascoste e difese dalla popolazione libica durante l’avanzata delle truppe anglo americane per paura che subissero persecuzioni o deportazioni da parte dei nuovi occupanti?

Ricordo una frase di un libico: Mussolini sarà morto troppo tardi per voi, ma troppo presto per noi! Quest’Uomo, almeno, aveva riconoscenza verso chi aveva fatto tanto, in tempi economici difficili e con i grossi problemi nel Sud d’Italia, per dare un volto di nazione al proprio Paese. Fra le migliaia di individui pronti sempre a salire sul carro del vincitore basta una persona come questa per dare onorabilità ad una Nazione ed, in questo caso, ha onorato la nazione libica.

 

 

 

 

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