Agusta Westland atterra in Libia

di Simone Filippetti

Del 12 gennaio 2006 da Il Sole 24 Ore

Delle famose "compensazioni" del governo italiano con la Libia si è persa traccia tra le insidiosi sabbie del deserto africano. Ma non ha perso tempo Agusta Westland: così il colonello Gheddafi in futuro salirà sugli stessi elicotteri di George W.Buish. Da tempo lo spinoso capitolo delle riparazioni tra Italia e Tripoli tiene banco tra le dioplomazie : anni fa il famoso tè nel deserto tra l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga e lo stesso Gheddafi aproì la strada , poi l'anno scorso Silvio Berlusconi aveva cercato di mediare i desideri della Libia. Per ora, saranno invece il gruppo italiano e la casa madre Finmeccanica a sbarcare in Libia, battendo sul tempo le lungaggini delle ambasciate e della politica: i gruppi guidati rispettivamente da Amedeo Caporaletti e da Pierfrancesco Guarguaglini sono la prima industria italiana, escludendo il settore petrolifero, a entrare nel paese post embargo con un progetto di sviluppo. Ma niete a che vedere con il colonialismo voluto dai governi della sinistra storica di Francesco Crispi o della guerra di Giolitti. Secondo quanto appreso dal Sole 24 Ore è stata costuita una joint - venture italo libica nell'0aereonautica e nei servizi alla tutela del territorio. La società si chiamera Liatec la metà del capitale sarà della compagnia aereonautica di stato Lybian company fort aviation industry mentre l'altro 50% sarà equamente diviso al 25% tra Finmeccanica e Agusta Westland. E ironia della sorte sui cieli di Tripoli potranno volare elicotteri prodotti dalla stessa azienda che l'anno scorso ha vinto la commessa per la Casa Bianca. Perchè in prospettiva la joint venture punta anche alla fornitura di velivoli al governo di Gheddafi. La mossa del colosso italiano della tecnologia è nata come un iniziativa autonoma dopo lo sdoganamento della Libiae l'assoluzione per la strage di Lockerbiew. Il primo passo di Liatec, che avrà sede a Tripoli sarà la fondazione del personale e l'addrestramento di piloti e tecnici. Un aereoporto della capitale sarà riservato alle attività dell'alleanza che costruirà un moderno centro di manutenzione: l'italia fornirà il know - how e le tecnologie, la Libia parteciperà con le infrasatrutture, gli impianti e attività di marketing. Oltre all'addestramento, Liatec si occuperà del riammodernamento dei sistemi elettonici civili di traffico aereo e di mettere in efficienza le flotte esistenti. Quasi del tutto priva di aerei ed elicotteri, tranne residuati dell'epoca sovietica e mezzi forniti dagli italiani ormai decenni fa , oggi la Libia vede in cima alla lista delle emergenze l'emigrazione clandestina e il pattugliamento delle coste ai confinidesertici. Su questo fronte il gruppop italianoha molto da poter offrire e nel frattempo si pone come interlocutore privilegiato per la tecnologia. L'obiettivo è che in futuro dalla Libia arrivino commesse per nuovi mezzi e sistemi elettronici, ma c'e anche l'auspicio che il Paese possa anche diventare produttore . A Tripoli saranno infatti anche assemblati elicotteri destinati all'export: l'allenza avrà i diritti della vendita di velivoli in vari P*aesi africani promuovendo così anche l'industria locale.

 

 

 

 

Galleria Immagini
Decennale AIRIL

Contatti

Sede Legale

Via Sistina, 121 - 00187 - Roma
(c/o DayOffice)

tel: 06-47818521 - fax: 06-47818444
email: presidenza@airil.it