L'osservatorio dei paesi arabi «Manifestazione voluta da Gheddafi ma sfuggita di mano alla polizia»
Del 23 febbraio 2006 da Il Secolo XIX
Roma - Le ragioni della crisi scoppiata in questi giorni a Bengasi «vanno ricercate nel profondo malessere sociale di una città da sempre in rotta con Tripoli e non sono dovute ad una recrudescenza dell'integralismo islamico, che il colonnello Gheddafi ha eliminato negli anni '90 a raffiche di mitra». E' il parere di Antoine Basbous, direttore dell'Osservatorio dei Paesi arabi da lui fondato, per il quale la manifestazione di venerdì contro il consolato generale d'Italia a Bengasi «è stata voluta da Gheddafi ed è poi sfuggita di mano alle forze dell'ordine». In Libia, dice il politologo d'origine libanese autore di numerosi libri, dopo la sanguinosa repressione durata fino a pochi anni fa «gli integralisti non sono più strutturati tanto da poter riprendere forza, e mettere seriamente in pericolo il regime del colonnello». Basbous considera: «Non è escluso che fondamentalisti si siano infiltrati nelle manifestazioni per alzare il tiro dei disordini. Ma ritengo che si sia trattato soprattutto di un'esplosione di collera dei giovani frustrati di una città, Bengasi, che non ha mai aderito alla politica di Gheddafi e che si è sempre sentita non amata, ma trascurata da Tripoli in tutti i campi. A cominciare dagli aiuti finanziari dati a Bengasi con il contagocce impedendo progresso e sviluppo».. Il politologo è convinto che la manifestazione di venerdi sia stata voluta da Gheddafi per non essere accusato di ritardo dai colleghi arabi nell'ambito della contestazione contro le offese occidentali all'Islam. Poi, però, è sfuggita di mano alle forze dell'ordine. La Libia è stato il primo Paese arabo a chiudere il 29 gennaio la sua ambasciata a Copenaghen e il 30 ha deciso il boicottaggio dei prodotti danesi. Il 2 febbraio l'Unione degli studenti libici ha organizzato un sit in davanti alla missione diplomatica danese a Tripoli. «Tutto ciòè avvenuto sotto il controllo del regime». Quanto a Calderoli che ha acceso la miccia, Basbous ipotizza che Gheddafi sia irritato per la promessa fatta da Berlusconi al premier libanese Fouad Siniora, in visita a Roma il 15 febbraio, di cooperare con Beirut nell'inchiesta sulla scomparsa dell'imam sciita libanese Moussa Sadr, sparito nel 1978 tra Tripoli e Roma. Per ordine di Gheddafi. Che non ama risentire l'argomento. E' stata «una manifestazione falsamente spontanea, organizzata da Gheddafi con i Comitati popolari, contro l'Italia, divenuta spontanea quando da un centinaio i manifestanti sono diventati un migliaio, prendendo alla sprovvista la polizia. Da protesta antiitaliana è diventata una protesta contro tutti e contro Gheddafi».