Un affare da 5 miliardi di dollari il primo super-appalto
all' Ansaldo

di Massimo Teodori

Del 25 agosto 2009 da La Repubblica

ROMA - L' amicizia tra Italia e Libia si misura in miliardi di dollari: 5 li investirà il governo di Roma in 20 anni per costruire strade e ferrovie a titolo di riparazione dei danni causati dai colonizzatori, mentre i pacchetti azionari che il fondo sovrano di Tripoli detiene in società italiane come Unicredit, Eni e Juventus valgono più di 3 miliardi. Il "trattato dell' amicizia" siglato un anno fa non ha solo prodotto il clamore della visita del colonnello Muhammar Gheddafi del giugno scorsoe quelle del premier Silvio Berlusconi della settimana prossima. Le imprese italiane hanno ottenuto la precedenza per gli appalti infrastrutturali realizzati con i 5 miliardi delle riparazioni. Tripoli ha anche promesso sgravi fiscali e aiuti diretti agli imprenditori italiani che apriranno in Libia. Il primo risultato lo ha ottenuto Ansaldo Sts (gruppo Finmeccanica) che a luglio si è aggiudicata una commessa da 541 milioni (la più grande della sua storia) per occuparsi dei meccanismo di segnalamento e di telecomunicazione dei 1450 chilometri delle ferrovie in costruzione. Per la fornitura dei treni in pole c' è l' altra controllata Finmeccanica, Ansaldo Breda. Impregilo guarda alle autostrade, mentre l' Eni a giugno ha allungato dei diritti di sfruttamento dei pozzi di petrolio e gas oltre ad un aumento dei volumi di metano nel metanodotto Green Stream. Più fumo che arrosto nel senso contrario, i grandi capitali accumulati da Gheddafi, si stima oltre 100 miliardi di dollari, sono finiti a Piazza Affari con il contagocce. La quota più consistente è il 5% di Unicredit (2 miliardi il valore) a cui si aggiungono 690 milioni di prestito convertibile. Il braccio finanziario di Tripoli sarebbe dovuto salire fino al 10% di Eni a dicembre, acquistare la stessa quota in Finmeccanica in luglio, così come nel nulla si sono risolti l' interesse per Terna, per Enel e persino per Telecom. Rimangono i pacchetti "storici": l' 1% Eni e il 7,55% nella Juventus.

 

 

 

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